“Il Giorno della Memoria. Per non dimenticare” – Giorgio Giannini

di Giorgio Giannini

Edizioni Associate, 2005

Con questo suo lavoro il Prof. Giannini, docente nelle Scuole Superiori di Roma ed autore di altri 8 libri e di un centinaio di articoli, essenzialmente a carattere storico, sulla obiezione di coscienza al servizio militare e  sulla Resistenza popolare non armata,  ha inteso dare un contributo  concreto per la conservazione della Memoria delle tragedie  compiute nel secolo scorso dal nazifascismo, affinchè non  siano dimenticate e restino come monito per le nuove generazioni, come  dispone  la Legge 20 luglio 2000 n. 211, che ha istituito il Giorno della Memoria, celebrato il 27 gennaio di ogni anno, soprattutto nelle scuole.

Il libro si compone di 5 parti. La prima “Dall’antisemitismo alla Shoah”, tratta delle origini dell’antisemitismo in Europa, dall’antigiudaismo cristiano alle secolari discriminazioni e persecuzioni degli ebrei, fino all’antisemitismo nazista, che ha portato al tentativo di genocidio del popolo ebraico ( la Shoah).

La seconda parte tratta del “genocidio dimenticato dei Rom”, che in oltre 300.000 perirono nei campi di sterminio nazisti, raccontando anche la secolare persecuzione da essi subita fin dal loro arrivo in Europa nel XII secolo.

La terza parte  tratta delle “vittime dimenticate del regime nazista”: i Testimoni di Geova e gli omosessuali. I primi  furono duramente  perseguitati  per il loro rifiuto di onorare la bandiera, di  rendere il saluto nazista e soprattutto per il loro rifiuto di prestare il servizio militare. Anche gli omosessuali furono discriminati duramente fin dall’ottocento e poi perseguitati dai nazisti per il loro “modo di essere diversi”.

La quarta parte tratta delle Leggi Razziali,  introdotte dal fascismo nel 1938 alla fine di una lunga  campagna antisemita condotta sulla stampa e fomentata in particolare  dalla Rivista  “La difesa della razza”,che portarono alla progressiva discriminazione degli ebrei  dalla società italiana ed alla loro deportazione nei Campi di sterminio nazisti dopo l’occupazione militare tedesca  del nostro Paese, in seguito all’armistizio dell’8 settembre 1943.

La quinta parte tratta degli “internati militari italiani in Gemania”, ossia della tragica vicenda degli oltre 630.000 soldati italiani catturati dopo l’8 settembre in Italia e sui vari fronti di guerra e deportati nei campi di prigionia del Terzo Reich con la qualifica non di prigionieri di guerra, bensì di “internati militari”, fattispecie non prevista dalle Convenzioni Internazionali e quindi con un peggioramento del loro status giuridico e materiale.

Ogni parte è arricchita da  documenti e da molte note, che consentono di approfondire  gli argomenti trattati.

Il lavoro, inoltre, presenta un’Appendice, nella quale è raccontata  la storia dei due più importanti “Giusti” italiani, riconosciuti dallo Stato di Israele: Giorgio Perlasca e Giovanni Palatucci. Sono anche illustrati i simboli antisemiti, nazisti e fascisti.

Il lavoro (404 pagine, euro 18) si conclude con una ricca bibliografia, utile per approfondire gli argomenti trattati.

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