EN.CPS – Meeting Annuale 2012

Si è  tenuto a settembre ad Oslo il meeting annuale dell’European Network for Civil Peace Services (EN.CPS).

È  stato un importante momento di riorganizzazione e rinnovamento: si è palesata la volontà e il potenziale per poter imprimere un significativo impulso alle attività del Network.

Innanzitutto si è provveduto a rieleggere un nuovo Comitato Direttivo che vede in qualità di Coordinatore europeo Graziano Tullio del CSDC.
Il Direttivo che avrà il compito di rinvigorire la piattaforma, ristrutturare i canali di comunicazione e far converge le iniziative messe in campo dalle organizzazioni membre in un ottica di advocacy europea.

Contestualmente, due nuove associazioni sono entrate a far parte di EN.CPS: si tratta dell’italiana Un Ponte Per… e l’armena Analytical Center on Globalization and Regional Cooperation.

EN.CPS continua a rimanere un’importante piattaforma di condivisione delle esperienze, dei saperi e delle competenze. Si tratta di uno strumento che aiuta ad analizzare lo scenario europeo e a capire in che direzione è necessario operare al fine di poter vedere riconosciuto e sostenuto il concetto di Servizio Civile di Pace.

La creazione della Divisione “Conflict Prevention, Peacebuilding and Mediation” all’interno della Direzione “Conflict Prevention and Security Policy”, lo schema “Peacebuilding Partnership” nell’ambito dell’Instrument for Stability, la recentissima istituzione degli European Voluntary Humanitarian Aid Corps, la sempre maggior coscienza della necessità di un “conflict sensitivity approach” rappresentano delle finestre sulle quali EN.CPS intende affacciarsi per guardare all’orizzonte nuove vie di dialogo istituzionale e sperimentazione di progetti sul campo.

Infine, ad Oslo si è constatato che all’interno del vasto movimento europeo che si impegna per la promozione dei servizi civili di pace, la società civile italiana è tra le più attive. Un segnale importante ma che rende ancor più necessario uno sforzo di coordinamento e condivisione in grado di rendere “leggibili”e “spendibili” i percorsi nazionali in una prospettiva europea.

   

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