Oggi, 24 ottobre, ricorre il centenario dalla battaglia di Caporetto, combattuta in questo stesso giorno nel 1917 tra il Regio Esercito italiano e le forze austro-ungariche e tedesche. L’episodio viene ricordato come la più grave sconfitta subita dal nostro Esercito.
Con l’occasione, pubblichiamo un articolo del Presidente del CSDC, Giorgio Giannini, che racconta della figura di Andrea Graziani, il generale, nominato da Cadorna “Ispettore del Movimento di sgombero delle truppe verso il Piave”, durante la “ritirata di Caporetto” ordinò decine di fucilazioni sommarie di soldati, che, avendo perso il contatto con il proprio Reparto, erano considerati disertori. Alcuni furono anche accusati di “saccheggio” perché erano entrati, per cercare qualcosa da mangiare, nei casolari abbandonati dalla popolazione che voleva sfuggire all’occupazione nemica, ritirandosi oltre il Piave, come stava facendo il nostro Esercito.
Questo è il primo di una serie di articoli che raccontano l’immane “carneficina” della Grande Guerra, definita “inutile strage” dal Papa Benedetto XV nella sua Nota ai “Capi dei Popoli in guerra” del 1 agosto 1917.
Tutti gli articoli sono stati pubblicati sulla rivista online mondosabino.it.
IL GENERALE FUCILATORE (Mondosabino)