Il Progetto di ricerca “Le shelter cities come luoghi di protezione per le attiviste dei diritti umani. Costruire spazi sicuri per creare nuove opportunità, occasioni di crescita e rafforzamento di capacità e
competenze” è finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto per l’inserimento dei giovani in attività di ricerca svolte da enti qualificati.
Il CSDC è l’ente ospitante la ricerca; la giovane ricercatrice, Marzia De Florian.
Partner di progetto sono: Associazione Yaku; Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi di Trento; Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani.
Secondo le Nazioni Unite, i difensori e le difensore dei Diritti Umani (HRDs) sono coloro che si impegnano per proteggere i diritti sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. L’attacco a chi difende i Diritti Umani è un’emergenza globale: l’ultimo rapporto di Front Line Defenders parla di 312 assassinii HRDs solo nel 2017. ONU, OSCE, EU hanno sviluppato strumenti di tutela, fra cui iniziative di “città rifugio” avviate in varie città europee. Nel gennaio 2017 la Commissione Esteri italiana ha approvato una risoluzione sulla tutela degli HRDs e la Provincia di Trento, prima in Italia, ha approvato una mozione sul possibile sviluppo di un programma di protezione sul nostro territorio. Le difensore corrono doppiamente un pericolo di minaccia: ecco perché la presente ricerca si vuole dedicare all’analisi dei meccanismi di protezione e delle esperienze di shelter cities che abbiano le donne come referenti privilegiate.
Obiettivo primario del Progetto è lo sviluppo di una Ricerca che analizzi le shelter cities già attive in Europa in un’ottica di Genere, ovvero consideri in maniera preponderante la dimensione femminile, dando centralità alle storie e privilegiando le esperienze di interscambio delle donne attiviste per i Diritti Umani ed ambientali. Ulteriore obiettivo è l’identificazione di un percorso possibile, normativo e socio-culturale, per la realizzazione di una shelter city in Trentino, da intendersi come strumento di scambio reciproco di esperienze politiche/umane e per la costruzione collettiva della Pace nei territori.
La Direttrice del CSDC, Luisa Del Turco, è la Responsabile scientifica del Progetto.
Nell’ambito dell’attività di Progetto “promozione e divulgazione della ricerca”, i risultati preliminari della Ricerca “Le esperienze di temporary relocation come luoghi di protezione per le attiviste e gli attivisti dei diritti umani. Linee guida per la creazione in Trentino di una città in difesa di per difensore dei diritti umani minacciate”, sono stati presentati dalla giovane ricercatrice Marzia De Florian nel seminario “Il Trentino per i Diritti Umani. Protezione e reciprocità per difendere chi difende i diritti di tutte e di tutti” organizzato – il 20 e il 21 novembre in modalità webinar a causa della pandemia COVID-19 – dal Nodo Trentino della Rete In Difesa Di, di cui il CSDC è sostenitore.
Sopraggiunti impegni professionali della giovane ricercatrice, incompatibili con l’attività di ricerca, hanno reso necessaria la conclusione anticipata del Progetto (15 dicembre 2020, cioè con 6 mesi d’anticipo). La Ricerca è stata comunque portata a termine, nel rispetto degli obiettivi di Progetto e degli impegni assunti.
Per garantire la divulgazione dei risultati della ricerca e le ricadute in termini di sensibilizzazione sui diritti umani, CSDC e Associazione Yaku, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Trento – Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, hanno organizzato l’incontro pubblico con la cittadinanza per la restituzione dell’esperienza di ricerca: “Città Rifugio: Trento, Padova e Verona. Per un nuovo modello di tutela dei diritti umani e di chi li difende” (Trento, 16 dicembre 2021) nel quale illustrare anche le potenziali applicazioni sul territorio di riferimento.